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Global Gender Gap Report 2022

GLOBAL GENDER GAP REPORT 2022

PUBBLICATO IL GLOBAL GENDER GAP REPORT 2022

Il 13 Luglio 2022 il World Economic Forum (WEF) ha pubblicato il Global Gender Gap Report 2022.

Dal 2006 il WEF misura il divario di genere in quattro specifiche aree (partecipazione economica, partecipazione politica, istruzione e sanità) nell’annuale rapporto, che traccia i progressi fatti verso la riduzione del divario sia a livello globale, che a livello nazionale nelle 146 economie mondiali esaminate.

Il report di quest’anno mostra che il divario di genere non si è ripreso dall’enorme danno causato durante la pandemia di COVID-19, che ha riportato indietro la parità di genere di una generazione: per ridurre il divario nel mondo ci vorranno altri 132 anni. Quattro anni in meno rispetto al 2021, quando erano 136, ma il progresso si è rivelato troppo lento per recuperare la battuta d’arresto della pandemia (solo una nazione su cinque è riuscita a colmare il divario di genere di almeno l’1% nell’ultimo anno). Prima del 2020, il World Economic Forum aveva stimato che ci sarebbero voluti «solo 100 anni» per raggiungere la piena parità di genere su scala globale.

Il WEF conferma l’Islanda al primo posto della classifica, Paese con la maggiore parità di genere al mondo, seguita da Finlandia, Norvegia, Nuova Zelanda e Svezia. L’Italia resta ferma al 63° posto della classifica globale. A separare l’Italia dalla Spagna (17ª), ci sono 46 posizioni, 48 dalla Francia (15ª) e 53 posizioni dalla Germania (10ª). Rispetto al 2021, l’Italia ha migliorato il suo punteggio globale di 0,001 e nella classifica rimane subito dopo Uganda e Zambia e appena prima della Tanzania.

L’Italia si trova anche in fondo alla classifica europea per il sottoindice che misura la partecipazione economica, che comprende: tasso di partecipazione al mondo del lavoro, divario retributivo di genere, reddito da lavoro stimato, presenza delle donne tra funzionari, legislatori, alti dirigenti e professioni ad alta specializzazione. In questo ambito si posiziona al 110° posto dal 114° del 2021, con un miglioramento di minimo 0,003 punti.

Nel complesso, però, l’Europa ha il secondo livello più alto di parità di genere, con il 76,6%, dopo il Nord America, anche se la regione ha registrato un miglioramento marginale di 0,2 punti percentuali rispetto all’anno scorso, con un’attesa di 60 anni per colmare il divario.

I nuovi dati riportati nel report rivelano le sfide sistemiche che le donne devono affrontare nel mercato del lavoro globale, soprattutto in questo particolare momento di incertezza economica.

Già durante la pandemia le carriere delle donne si sono rilevate chiaramente più vulnerabili: il settore dei servizi, dominato dalle donne – come la vendita al dettaglio e l’ospitalità – ha subito il contraccolpo maggiore. Molte donne hanno sopportato il peso doppio del lavoro e della assistenza/cura della famiglia e sono state costrette a ritirarsi del tutto dal posto di lavoro. Non abbastanza datori di lavoro sono intervenuti per agevolarle, offrendo loro la flessibilità di cui avrebbero avuto bisogno per una migliore conciliazione vita privata-lavoro.

Per saperne di più, visita la pagina ufficiale del WEF a questo link.

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