TrAIettorie PA: Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione
Viviamo una stagione di trasformazione profonda, in cui l’Intelligenza Artificiale (AI) sta ridefinendo strumenti, linguaggi e prospettive anche per chi, come noi di SCS Consulting, lavora ogni giorno a fianco della Pubblica Amministrazione.
Con TrAIettorie PA, SCS Consulting inaugura un ciclo di articoli dedicati all’AI nella Pubblica Amministrazione, pensati per condividere in modo chiaro e accessibile spunti, casi e riflessioni sull’impatto delle tecnologie intelligenti nei processi pubblici. L’obiettivo è duplice: fornire strumenti operativi e promuovere una cultura digitale consapevole, capace di valorizzare l’innovazione senza perdere di vista le persone.
Intelligenza Artificiale: facciamo chiarezza
L’Intelligenza Artificiale è ormai al centro del dibattito pubblico e istituzionale, ma non sempre viene compresa nella sua reale portata. In questo primo articolo di TrAIettorie PA proviamo a fare chiarezza, distinguendo tra le principali categorie di AI per aiutare chi lavora nella PA, e più in generale con il settore pubblico, a orientarsi tra promesse, timori e applicazioni concrete.
Le tre grandi famiglie dell’AI: ANI, GenAI e AGI
L’AI non è un unico concetto, ma un insieme di tecnologie differenti per scopi, funzioni e grado di complessità. Capire queste differenze è essenziale per sfruttare l’AI in modo efficace nella trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione.
1. Artificial Narrow Intelligence (ANI)
È l’intelligenza artificiale “specializzata” già operativa in numerosi ambiti pubblici: chatbot istituzionali, sistemi di riconoscimento dei dati anagrafici, applicazioni per la prenotazione di servizi o per la gestione online delle pratiche.
L’ANI eccelle nei compiti specifici e ripetitivi, garantendo velocità, efficienza e precisione. Tuttavia, non può interpretare contesti o sfumature come un essere umano. Il suo valore reale dipende da una progettazione consapevole, da un’integrazione accurata e da una costante supervisione dei processi.
2. Generative AI (GenAI)
Raccoglie gli strumenti capaci di generare nuovi contenuti – testi, immagini, video o codice – come ChatGPT, DALL·E, Gemini e Copilot. Nella Pubblica Amministrazione, la GenAI può supportare attività come:
- Redigere bozze di atti o verbali;
- Creare modelli standard di documenti amministrativi;
- Analizzare grandi quantità di testi (bandi, regolamenti, report).
La GenAI rappresenta un potente acceleratore di produttività e creatività, capace di ridurre tempi e sforzi nella redazione e nell’analisi dei contenuti. Tuttavia, richiede sempre una solida supervisione umana: controllo, validazione e interpretazione critica restano fondamentali per garantire affidabilità, trasparenza e qualità.
3. Artificial General Intelligence (AGI)
È la frontiera teorica dell’AI, una forma di intelligenza in grado di comprendere, apprendere e risolvere problemi con flessibilità e autonomia paragonabile – o superiore – a quella umana. Oggi non esistono applicazioni reali di AGI, ma conoscerne i principi aiuta a distinguere tra ciò che è ricerca e ciò che è già applicabile nei progetti di innovazione digitale nella PA.
Perché distinguere tra ANI, GenAI e AGI è fondamentale per la PA
Conoscere le diverse categorie di AI permette di:
- Valutare in modo realistico le soluzioni tecnologiche;
- Distinguere tra tecnologie mature e sperimentali;
- Evitare l’adozione di strumenti non adatti al contesto pubblico;
- Promuovere scelte informate nei processi di innovazione e digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
Capire come funziona l’AI significa leggere meglio le tecnologie, porre domande più consapevoli ed essere interlocutori competenti nei progetti di trasformazione digitale. L’AI non è né un genio della lampada né un Terminator: è un assistente del futuro, da conoscere, gestire e valorizzare per migliorare i servizi pubblici.
Introdurre l’Intelligenza Artificiale nella Pubblica Amministrazione è una sfida di cambiamento culturale oltre che tecnologico. Come consulenti e partner del settore pubblico, il nostro compito è accompagnare questa transizione in modo etico, realistico e sostenibile, per cavalcare l’innovazione e portare la Pubblica Amministrazione ad un nuovo livello di efficienza ed efficacia.
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