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A.C.U.M.E.N. | A=Agire snello

Smart working e ACUMEN: partiamo dall’Agire snello

Il lavoro da remoto che oramai dura da tanto tempo, confuso al lavoro agile, ci ha portato a ricercare la normalità, al “cercare di fare tutto come prima”. Sebbene abbia consentito alcune zone di confort momentanee, ha comportato ritardi per le pratiche in numerose PA, difficoltà di accessi, progetti rimandati… abbiamo sentito dire anche: “la richiamo dall’ufficio”.

Tutto questo non è il risultato del lockdown ma l’effetto di mancate innovazioni, cambiamenti, trasformazioni digitali e, soprattutto, di una gestione manageriale “tradizionale”.

Questa esperienza ha anche premiato i virtuosi e gli innovatori, ha fatto scoprire nuovi problem solver, ha anche ricompattato gruppi di lavoro ormai annoiati sulle medesime procedure. Rappresenta un’occasione per tutti: può essere arrivato il momento di alzare il “tappeto”, rivedere i progetti mai realizzati, le sperimentazioni mai avviate, stoppate alla prima resistenza.

Con Agire snello intendiamo:

  • Agire con semplicità, sia nei processi che nelle relazioni, pur nella complessità di organizzazioni e contesti
  • Identificare come integrare la tecnologia nella produzione di nuovi output a valore attraverso l’esperienza delle persone
  • Facilitare l’iniziativa individuale, rimuovendo gli ostacoli al miglioramento e all’innovazione coinvolgendo le persone attraverso il Lean Engagement e progetti di Service Design.

Approfondiamo l’approccio di Lean Engagement per SCS

Abbiamo applicato il Lean Engagement su diverse realtà, supportando chi segue i gruppi di lavoro, per favorire una forte integrazione tra competenze tecniche di business e quelle in materia di gestione e sviluppo delle risorse, consentendo quindi di caratterizzare l’intervento attraverso:

  • la partecipazione attiva delle risorse coinvolte nei processi aziendali, sia nell’analisi che nella definizione dei possibili miglioramenti
  • l’alternanza di momenti formativi per il trasferimento di metodologie, tecniche e strumenti di analisi ad attività operative di diagnostico e definizione delle soluzioni, attraverso workshop strutturati
  • lo sviluppo di competenze interne e diffusione di una cultura di miglioramento continuo e di riduzione dei tempi di attesa, delle attività non a valore aggiunto, degli sprechi, che consentono di definire in maniera condivisa nuove modalità di lavoro e di ottenere risultati tangibili e misurabili in tempi brevi, nonché favorire la partecipazione al cambiamento.

E l’approccio al Service Design (o design dei servizi)

  • E’ il metodo impiegato per disegnare un servizio, parte dal presupposto che il valore del servizio sia dato dalla relazione tra utenti/clienti e organizzazione che lo eroga
  • si estrinseca in un approccio collaborativo di co-design che coinvolge tutti i committenti in ogni step di progettazione del servizio…
  • é user/experience-centered, dove il ruolo dell’utilizzatore/stakeholder e della sua esperienza emotiva (sensazioni, emozioni, comportamenti, ..) sono centrali per la progettazione e resa del servizio-strumento stesso.

Per SCS il service design è un’attività che si propone di organizzare le persone e progettare infrastrutture e strategie comunicative di un servizio con lo scopo di migliorare l’interazione tra cliente e attività.

Il fulcro di questo approccio è l’utente e la sua esperienza a ogni touchpoint, costruendo insieme al cliente una costumer journey efficace, partendo dai suoi bisogni e i desideri.

Il service design, quindi, si propone di progettare le interazioni in un’ottica più universale, considerandone l’insieme, con la possibilità di agire sull’andamento generale, anche in corso d’opera. Non solo per nuovi servizi e prodotti, ma anche per rivedere processi già esistenti, e in questo periodo di forti cambiamenti potrebbe essere utile per rivedere le attività svolte senza preconcetti e senza vincoli.

Per maggiori informazioni, contatta direttamente:

Samanta Gubellini

Mobile +39 3385347880

e-mail:  s.gubellini@scsconsulting.it

 

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