Dinamiche e dibattiti nel mondo della Consulenza Aziendale

Nel numero più recente di Sviluppo&Organizzazione, il dibattito sul ruolo e l’impatto delle società di consulenza sulle aziende italiane è stato ampiamente esplorato. Con un focus sulla crescente dipendenza delle organizzazioni dai consulenti esterni e le implicazioni di tale trend, il settore mostra una doppia faccia: da un lato, un motore essenziale per l’innovazione e l’efficienza, dall’altro, un possibile fattore di rischio per la perdita di competenze interne essenziali.

Luigi Riva, Presidente di Assoconsult, evidenzia che nel corso degli ultimi dieci anni, il settore della consulenza in Italia è cresciuto del 100% in termini di dimensioni, segnando un tasso di espansione secondo solo al settore dell’e-commerce. Tuttavia, il libro “Il grande imbroglio” di Mariana Mazzucato e Rosie Collington, citato nell’articolo, critica aspramente l’effetto delle grandi società di consulenza, accusate di indebolire le aziende e di infantilizzare i governi, proponendosi come detentrici esclusive di competenze e capacità.
Il confronto attivato, che include voci di spicco nel settore consulenziale, si concentra, quindi, sul modo in cui le società di consulenza possano ancora agire come alleate delle imprese senza sostituirsi a loro nei ruoli strategici.

Tra gli invitati al dibattito, prende parte per SCS Consulting Samanta Gubellini – Director Area People&Change Management e con lei Fabrizio Allavena di Fiordispini Associati, Pietro Betto di SHL, Renato Fabbri di Cubo società di consulenza, Carla Santambrogio di Your Group, e Michela Trentin di Mtc Consulting. Ognuno porta una prospettiva unica sull’importanza di adattare i servizi di consulenza alle esigenze specifiche dei clienti, evidenziando la necessità di un equilibrio tra competenze tecniche e capacità interpersonali.

L’articolo mette in luce anche la crescente consapevolezza delle organizzazioni sull’importanza di soluzioni personalizzate piuttosto che standardizzate, soprattutto per le piccole e medie imprese, che sono più vulnerabili alle sfide operative specifiche.

In conclusione, il futuro della consulenza in Italia sembra richiedere un approccio più integrato e meno invasivo e l’articolo di Sviluppo&Organizzazione invita a una riflessione critica sulle pratiche attuali e sulle direzioni future del settore, suggerendo un impegno comune per l’eccellenza e l’innovazione, promuovendo una cultura aziendale che valorizzi sia il risultato sia il processo di miglioramento continuo.

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