Un percorso verso la parità d genere

Le aziende con un buon Gender Balance, oltre ad avere una ricchezza di prospettive favorevole all’innovazione, sono caratterizzate da un alto livello di collaborazione interna, e una buona reputazione, soprattutto verso i clienti più giovani, più attenti a questi aspetti. La letteratura recente sottolinea che le aziende più inclusive sono in grado di creare un valore più elevato. Un ambiente di lavoro bilanciato è anche un modo di attrarre e trattenere i talenti migliori: diverse ricerche mostrano come sempre più candidati valutano l’inclusività dell’ambiente lavorativa nella scelta di un posto di lavoro.

Le aziende con un Gender Gap ridotto hanno il 21% di probabilità in più di generare profitti superiori alla media dei competitor, soprattutto se le donne sono significativamente presenti anche ai livelli gerarchici più alti. Inoltre, secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale, se le lavoratrici fossero numericamente pari ai lavoratori, in Italia il PIL aumenterebbe dell’11%.

A Maggio 2021 è nata la prima certificazione ISO 30415 sui temi D&I, che prende atto di un cambiamento della sensibilità dei consumatori in atto da tempo: il comportamento sociale di un brand è ormai tra i criteri che guidano le scelte di consumo. Con la Strategia per la parità di genere 2020-2025, l’UE prevede, tra le altre cose, che enti pubblici e organizzazioni di ricerca che intendano partecipare a Horizon Europe debbano disporre di un Gender Equality Plan (GEP).

In Italia, La strategia per le pari opportunità prevista dal PNRR si inserisce nel solco di quella europea, e stabilisce un obiettivo di crescita del 4% dell’occupazione femminile entro il 2026. La Certificazione di genere – UNI/PdR 125:2022, introdotta proprio dal PNRR, definisce le linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere. Si tratta di uno strumento utile a promuovere e tutelare la diversità e le pari opportunità sul luogo di lavoro, misurando gli stati di avanzamento e i risultati con predisposizione di specifici KPI presenti nei documenti ufficiali.

La Certificazione di Genere presenta 3 caratteristiche fondamentali:

  • È volontaria
  • Non è soggetta a nessuna limitazione di settore o dimensione
  • Permette di usufruire di sgravi fiscali e premialità

 

Per realizzare un vero cambiamento di paradigma, le organizzazioni devono dotarsi degli strumenti per porre l’attenzione e fissare obiettivi per ogni fase lavorativa delle donne nell’Azienda, altresì misurare in modo chiaro e standardizzato i progressi realizzati; certificare i risultati raggiunti seguendo processi qualificati e trasparenti.

Rispetto alla UNI/PdR 125:2022, l’appartenenza dell’impresa ad un cluster (Micro/Piccola/Media/Grande Impresa) determina il numero di indicatori da soddisfare per ogni KPIs al fine di raggiungere la certificazione. Per ciascun’area sono stati identificati deli specifici KPIs attraverso i quali misurare il grado di maturità dell’organizzazione e verificare, ogni due anni, attraverso un percorso di monitoraggio, i miglioramenti ottenuti. Ogni singolo indicatore è associato ad un punteggio il cui raggiungimento o meno viene ponderato per il peso dell’Area di appartenenza. È previsto il raggiungimento dello score minimo di sintesi complessivo del 60% per determinare l’accesso alla certificazione da parte dell’organizzazione.

Le aree di valutazione e i rispettivi pesi percentuali KPI sono:

  • Cultura e strategia – 15%
  • Governance – 15%
  • Processi HR – 10%
  • Opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda 20%
  • Equità remunerativa di genere 20%
  • Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro – 20%

 

Il percorso proposto da SCS verso la parità di genere prevede lo sviluppo in 3 step:

  1. Assessment: che prevede una gender gap analysis e un’analisi di benchmark;
  2. Engagement: che prevede un workshop di coinvolgimento del management rispetto alle aree considerate e l’engagement dei collaboratori attraverso focus group, workshop e/o interviste in profondità;

 

Una fase di supporto durante la certificazione, anche attraverso la scelta e il coinvolgimento dell’ente certificatore;

  1. Action: che prevede la costruzione di un vero percorso di Change intervenendo su processi e accountability e linguaggi e comportamenti.

Condividi su